12 luglio 2008

NBA Summer League [by EL]

Stanotte si è iniziato a respirare un po' di aria da NBA.
Nonostante manchino ancora più di 3 mesi all'inizio del campionato ("più bello del mondo", come sostiene Bargnani), i cuori di noi giovani tifosi italiani possono iniziare a battere.
Nella prima giornata di Summer League è infatti sceso in campo Marco Belinelli con i suoi Golden State Warriors. L'italiano (14 punti in 35 minuti) è partito come guardia titolare, e non è da escludersi che questa scelta di Don Nelson si possa ripetere durante buona parte della stagione regolare. Anzi, probabilmente Marco potrebbe finire a giocare anche nel ruolo di playmaker, ora che Baron Davis si è trasferito a Los Angeles (sponda Clippers), magari sin da stasera, nella sfida con i Dallas Mavericks (mezzanotte italiana).

Soprattutto, però, noi amanti del basket aspettiamo la serata di lunedì: alle 22 italiane farà il suo esordio su un parquet d'oltreoceano la matricola Danilo Gallinari, contro i Cavs di LeBron James.
...E questa prima sfida non sarà assolutamente da perdere.

(sinceramente non ho ancora capito se Sportitalia trasmetterà in diretta/differita le partite)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per gli iscritti al sito NBA.com le partite della summer league sono in diretta in streaming (ovviamente a orari improponibili).

Non so se esiste il modo di registrarle e rivederle...

Comunque quest'anno per i nostri portacolori la vedo grigia.

Con l'arrivo di Magette è prevedibile che uno dei 2 posti da ala in quintetto spetti a lui, che l'ala piccola titolare dello scorso anno passi nel ruolo di guardia e che Monta Ellis passi da SG a Play Maker/Point Guard. Marco dovrebbe poter contare su molti più minuti rispetto all'anno scorso, ma da qui a partire in quintetto la strada è ancora lunga.

Bargnani l'anno scorso quando era in salute partiva in quintetto. Quest'anno con l'arrivo di Jermaine O'Neil (sempre ammesso che non si faccia continuamente male) potrà sperare di partire dall'inizio solo in caso di problemi o acciacchi dell'ex-Indiana o di Chris Bosh.
Considerando chein questi 2 anni Andrea non ha fatto grossi progressi, affrontare una stagione con un minor peso sulle spalle, con una minor pressione potrebbe dargli il tempo di migliorare (ad un lungo col suo fisico si richiede una maggior presenza a rimbalzo, dove troppo spesso è stato inesistente in queste prime due stagioni al di là dell'Atlantico), certo è che gli devono stare dietro di più.

E veniamo a Gallinari. Paradossalmente potrebbe essere lui quello ad avere più minuti a disposizione con Mike D'Antoni che pare credere davvero tanto nelle sue capacità. Certo è che in ogni sport NY è una delle piazze più esigenti: a prescindere dal fatto che sono anni che i Kniks fanno ridere quando non fanno proprio pena, nella grande mela se sbagli 2 partite vieni sommerso dai fischi. E giocare con la tua stessa tifoseria contro non deve essere il massimo della vita per un esordiente.

In bocca al lupo a tutti e tre e vedete di tirare fuori le palle e il cuore che gli italiani sanno tirare fuori nel mondo dello sport quando si trovano con le spalle al muro, dato che le qualità per rimanere in america da protagonisti ce le avete tutti e tre.