Un pizzico di pioggia.
Traffico quanto basta. Un navigatore non esattemente chiaro con i suoi colori neri e violacei che non permettono di capire dove caspita si debba girare.
2.70 € di prevendita + 10 € di spedizione quando bastava prendere il biglietto là, ai Magazzini Generali, a 18€.
Posti in seconda fila, proprio vicino ad Hulk Hogan buttafuori.
Due ragazzine che si aggiudicano un posto davanti a noi giusto perché estremamente basse. E per questo si beccano velati insulti del tipo "Quando una cosa è in eccesso come si dice? - sovraccaricato, sovrabbondante, sovrappeso?" o "Come si chiama quell'animale che esce dall'acqua e soffia l'aria fuori da un buco? - Balena?".
In realtà avevamo paura che ci comprassero.
La sosia di Elena che fa le foto ai vari gruppi. E noi che facciamo una sorta di servizio fotografico a lei, ma senza macchina fotografica, cercando di fotografarci le sue graziose curve con la mente.
Il primo gruppo spalla, italiano, con il cantante che non dorme da 16 anni per avere delle occhiaie così perfette e che fa di tutto per non interagire con il pubblico, arrivando a fare il nome della band soltanto a mezza bocca, di corsa, in maniera che non si capisse, proprio mentre stavano lasciando il palco. Forse conscio che l'avremmo dimenticato lo stesso. Anzi no, ce lo saremmo ricordati per sempre associandolo al chitarrista IDENTICO a Rocco Tanica degli Elio e le Storie Tese.
Il secondo gruppo spalla, i Little Fish, che ci stupiscono positivamente con il loro sound allegro, ma grintoso ed HRS che ovviamente s'innamora della ragazza sul palco.
Il Vècio Padan che alla vista del cantante dei Supergrass si chiede se quello sia proprio inglese o se non abbia origini diverse: "E ch'èl câl teró lì?".
Le prime 6 canzoni dei Supergrass, fino a "Rebel in You", viste proprio a due metri dal gruppo.
Le prime 3 canzoni dei Supergrass viste proprio a due metri dal gruppo, fino a quando la vescica non ha iniziato ad implorare: "portami in bagno", con il gusto di vedere per primo ciò che ora vi andiamo ad elencare...
Tutta bella sudatella, incrociata mentre tornavamo verso il bancone dei Magazzini, dove l'acustica era decisamente migliore.
Due parole, un baciamano, 100 autografi, 2 cd, 6 euro, una carta, una spilla e un tatuaggio con la cantante dei Little Fish, Juju.
5 Heineken e 1 Pepsi.
Il presentimento di aver già visto quel ragazzo. La certezza che quella morettina sia proprio lei. Un attimo di sbandamento. La richiesta di un autografo al timido Gianluca de Rubertis sul biglietto dei Supergrass, che magicamente si trasforma nel biglietto de Il Genio, nonostante il 5 dicembre al Magnolia sia lontano un mese.
Qualche svolta sbagliata.
A letto nuovamente tardi.
2.70 € di prevendita + 10 € di spedizione quando bastava prendere il biglietto là, ai Magazzini Generali, a 18€.
Posti in seconda fila, proprio vicino ad Hulk Hogan buttafuori.
Due ragazzine che si aggiudicano un posto davanti a noi giusto perché estremamente basse. E per questo si beccano velati insulti del tipo "Quando una cosa è in eccesso come si dice? - sovraccaricato, sovrabbondante, sovrappeso?" o "Come si chiama quell'animale che esce dall'acqua e soffia l'aria fuori da un buco? - Balena?".
In realtà avevamo paura che ci comprassero.
La sosia di Elena che fa le foto ai vari gruppi. E noi che facciamo una sorta di servizio fotografico a lei, ma senza macchina fotografica, cercando di fotografarci le sue graziose curve con la mente.
Il primo gruppo spalla, italiano, con il cantante che non dorme da 16 anni per avere delle occhiaie così perfette e che fa di tutto per non interagire con il pubblico, arrivando a fare il nome della band soltanto a mezza bocca, di corsa, in maniera che non si capisse, proprio mentre stavano lasciando il palco. Forse conscio che l'avremmo dimenticato lo stesso. Anzi no, ce lo saremmo ricordati per sempre associandolo al chitarrista IDENTICO a Rocco Tanica degli Elio e le Storie Tese.
Il secondo gruppo spalla, i Little Fish, che ci stupiscono positivamente con il loro sound allegro, ma grintoso ed HRS che ovviamente s'innamora della ragazza sul palco.
Il Vècio Padan che alla vista del cantante dei Supergrass si chiede se quello sia proprio inglese o se non abbia origini diverse: "E ch'èl câl teró lì?".
Le prime 6 canzoni dei Supergrass, fino a "Rebel in You", viste proprio a due metri dal gruppo.
Le prime 3 canzoni dei Supergrass viste proprio a due metri dal gruppo, fino a quando la vescica non ha iniziato ad implorare: "portami in bagno", con il gusto di vedere per primo ciò che ora vi andiamo ad elencare...
Tutta bella sudatella, incrociata mentre tornavamo verso il bancone dei Magazzini, dove l'acustica era decisamente migliore.
Due parole, un baciamano, 100 autografi, 2 cd, 6 euro, una carta, una spilla e un tatuaggio con la cantante dei Little Fish, Juju.
5 Heineken e 1 Pepsi.
Il presentimento di aver già visto quel ragazzo. La certezza che quella morettina sia proprio lei. Un attimo di sbandamento. La richiesta di un autografo al timido Gianluca de Rubertis sul biglietto dei Supergrass, che magicamente si trasforma nel biglietto de Il Genio, nonostante il 5 dicembre al Magnolia sia lontano un mese.
Qualche svolta sbagliata.
A letto nuovamente tardi.
2 commenti:
Il sogno di ogni vero fan della Pinacrew: l'incontro tra chi è elegantemente porno e chi è pop porno!
Ho aggiunto un paio di pensieri e una fotina
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