Non so se molti dei nostri lettori conoscono l'artista della Transavanguardia Enzo Cucchi. Con un rapido click sul suo nome arriverete a una piccola biografia realizzata da archimagazine, in cui troverete anche alcuni esempi di sue opere pittoriche e non. Molte sono infatti le installazioni o i quadri che acquisiscono più dimensioni, grazie ad innesti o al particolare materiale su cui va a dipingere. Ultimo caso le opere su maglia di metallo realizzate esclusivamente per lo spazio della Triennale Bovisa. Proprio per questa esposizione sono stati organizzati alcuni eventi collaterali, quattro per l'esattezza, di incontro tra pubblico e artista, l'ultimo dei quali proprio ieri e a cui ho potuto partecipare (in fondo sono laureando in Quadri 2 - L'Ultima Frontiera). E, naturalmente essendoci io, Cucchi non era presente: ha potuto comunicare da Roma in una videoconferenza organizzata dai mastri ingegneri della Bovisa.
Insomma.. Come è stato l'incontro? Una merda.
Vuoi perché non vedere l'artista dal vivo ha fatto mancare molte cose; vuoi perché (protendo per questa risposta) Davide Rampello, il presidente della Triennale Bovisa, sembrava voler sostenere alcune idee e metterle direttamente in bocca a Cucchi, manipolando quasi ciò che l'artista voleva dire; vuoi perché il tutto sembrava costruito solo per apparire in un certo modo (con un enorme foglio da disegno in cui chiunque poteva disegnare segni ma tutti si limitavano a disegnare forme). Unica nota positiva: il batterista (per l'occasione percussionista) Silvio Centamore e un collega che proponevano suoni a cui affidare l'udito.
Di seguito un breve video girato durante un flusso di coscienza di Enzo Cucchi.
Insomma.. Come è stato l'incontro? Una merda.
Vuoi perché non vedere l'artista dal vivo ha fatto mancare molte cose; vuoi perché (protendo per questa risposta) Davide Rampello, il presidente della Triennale Bovisa, sembrava voler sostenere alcune idee e metterle direttamente in bocca a Cucchi, manipolando quasi ciò che l'artista voleva dire; vuoi perché il tutto sembrava costruito solo per apparire in un certo modo (con un enorme foglio da disegno in cui chiunque poteva disegnare segni ma tutti si limitavano a disegnare forme). Unica nota positiva: il batterista (per l'occasione percussionista) Silvio Centamore e un collega che proponevano suoni a cui affidare l'udito.
Di seguito un breve video girato durante un flusso di coscienza di Enzo Cucchi.
Nessun commento:
Posta un commento